Il progetto Concrete Jungle è uno dei 9 progetti presenti all’interno del Padiglione Italiano, curato da Fosbury Architecture, sviluppato da Parasite 2.0 con Elia Fornari di Brain Dead e con il supporto del Museo M9 di Mestre. Dall’idea di Concrete Jungle nelle sottoculture metropolitane fino alla Metropoli Primitive (Branzi, 2015), lo spazio urbano e il suo Terzo Paesaggio (Clement) ci raccontano del rapporto tra naturale e artificiale nella relazione uomo-natura. Tramite un’azione lungimirante di alcuni abitanti della zona ha deciso di trasformare la parete esterna della navata della Chiesa Parrocchiale di Gesù Divino Lavoratore di Marghera in una vera e propria parete di arrampicata. Da quel momento per due giorni a settimana da 20 anni l’associazione Sgrafa Masegni insieme una grande comunità multiculturale e di età diverse trasforma lo spazio al di fuori della chiesa in uno luogo di condivisione e scambio dei valori di questo sport. Concrete Jungle si inserisce in questo contesto costruendo un ecosistema a sostegno delle attività della associazione.

Concrete Jungle, fotografia Melania Dalle Grave, DSL STUDIO, courtesy Fosbury Architecture.

Grazie al progetto sono state sostituite tutte le prese ormai logore dall’intenso utilizzo negli anni. Un tracciatore professionista della FASI (Federazione Arrampicata Sportiva Italiana) ha disegnato nuove vie di risalita e, grazie al contributo di diverse realtà, sono state fornite nuove attrezzature utilizzate per la prima volta durante l’evento annuale del patrono. Il progetto mira a costruire un supporto alla comunità esistente identificando nella sua attività un nuovo strumento di intervento urbanistico legato alla comunità locale, capace di ragionare sulla dualità del rapporto natura-artificio e nuovi modi di intervenire nell’habitat antropizzato. L’installazione è stata progettata per non essere smaltita. Verrà riallocata nei pressi della chiesa costruendo una nuova infrastruttura (boulder) a utilizzo dell’associazione.

Parasite2.0, Elia Fornari.

La fotografia di copertina è di Melania Dalle Grave, DSL STUDIO, courtesy Fosbury Architecture.