I cento anni di Soleri al festival Utopian Hours

Paolo Soleri, schizzo tratto dagli Soleri sketchbook #07, 1971, © Cosanti Foundation

Paolo Soleri nasce a Torino il 21 giugno del 1919 e scompare nella sua casa di Cosanti il 9 aprile 2013. Il 14 giugno 1933, in pieno fascismo, si iscrive al Liceo Artistico che aveva sede nella Regia Accademia Albertina di Belle Arti, diplomandosi il 13 ottobre 1938. Frequenta il Politecnico a partire dall’anno accademico 1938-1939 fino alla laurea in architettura nella primavera del 1946 all’età di ventisette anni con relatore Giovanni Muzio. Dopo, Soleri prende la via dell’America per andare a lavorare a Taliesin West da Frank Lloyd Wright (marzo 1947- settembre 1948), diventa cittadino americano e ritornerà sporadicamente in Italia. Durante gli anni universitari sperimenta in varie direzioni, non solo progettualmente, ma anche con l’uso di tecniche diverse come acquerello, schizzo a matita o tempera. Torino, i suoi spazi urbani e verdi sono determinanti nell’educare e formare il carattere di Soleri, schivo e solitario fin da giovane. Scorrendo il corposo lavoro condotto dalla studiosa palermitana Antonietta Iolanda Lima, alla quale si deve la scoperta dei disegni degli esordi, si comprende quanto la natura circostante la città, nella relazione spaziale tra il pieno del tessuto urbano e il vuoto/pieno del verde abbia influenzato il giovane architetto. Così Torino é il suo punto di partenza per immaginare una visione urbana futura dove il rapporto con il sito sarà un altro fattore determinante nella costruzione di Cosanti e Arcosanti, ma già evidente negli studi delle Turnsole.

Soleri mentre decora un pannello della Dome House, Cave Creek 1949, © Cosanti Foundation

I progetti americani di Soleri ricevono subito grande apprezzamento dalle istituzioni come il MoMA che inserisce le sue opere in diverse pubblicazioni e mostre. Nel 1949 nella pubblicazione The Architecture of Bridges, edita da Elizabeth B.Mock, viene selezionato il suo ponte The beast, che lui progetta durante la fellowship a Taliesin, e nel 1953 partecipa alla mostra, sempre al MoMA, Built in USA: Post-war architecture, curata da Henry-Russell Hitchcock e Arthur Drexler, dove viene selezionata la Desert House (o Dome House) del 1951 realizzata con Mark Mills, suo compagno a Taliesin. E ancora la mostra Two Urbanists: The Engineering-Architecture of R. Buckminster Fuller and Paolo Soleri, Rose Art Museum nel 1964, la mostra The Architectural Vision of Paolo Soleri alla Corcoran Gallery of Art nel 1970, e nel 1976 la Two Suns Arcology: The City Energized by the Sun, Xerox Square Exhibit Center, Rochester. Nel 1950 é in viaggio in Italia con la moglie Colly e la figlia Kristine per presentarle alla famiglia. Il viaggio con un pulmino, modificato dallo stesso Soleri in camper, porta la famiglia a Vietri sul mare, la cittadina costiera dei ceramisti, dove impara l’arte della ceramica da Vincenzo Solimene. In quella occasione sarà proprio Solimene ad affidargli il primo ed unico progetto realizzato in Europa, consentendogli di progettare la fabbrica (1950-1954) per la produzione della ceramica.


Paolo Soleri, Fabbrica Solimene, Vietri sul Mare 1950-1954, © Cosanti Foundation

Questo secondo inizio, dopo i suoi primi ventisette anni torinesi, rappresenta un momento fondamentale per Soleri che, al ritorno in USA, inizia a sperimentare nel deserto costruendo Cosanti a partire dal 1956 fino al 1970 per poi dedicarsi al progetto della vita: Arcosanti. Solo in America Soleri può portare a termine il suo progetto di città, solo in un grande vuoto desertico si può sperimentare senza limiti; ciò avviene anche per i landartists. Il concetto di limite in Soleri, riguarda solo l’aspetto economico insufficiente a garantirgli la realizzazione del progetto di Arcosanti, ma sul piano personale il limite non esiste. Lui assume la figura di guru e profeta che evangelizza quei pochi adepti disposti a lasciar tutto per la vita arcologica. Una vita fatta di frugalità immersa nel paesaggio della contea di Yavapai in Arizona, un contesto estremo per gente estrema che vive in una dimensione spirituale diversa dalla massa, così negli anni Soleri è diventato un riferimento, un profeta dell’arcologia. Se da un lato Soleri ha criticato l’american dream e lo sviluppo della metropoli con l’auto, in chiara antitesi con la Broadacre City di F.L.Wright (che invece si sviluppava a partire dall’uso dell’automobile), senza l’american dream, che consente a chiunque di esprimere il proprio desiderio di libertà nei territori della frontiera (il West), l’architetto torinese non avrebbe potuto costruire una città nel deserto senza nessun vincolo. In Europa o in qualsiasi altra città americana non lo avrebbero consentito. Nella deriva della società verso gli egoismi e i populismi, si ricercano figure guida come Soleri che diventano idoli di una religione pagana dell’architettura.

 


Veduta aerea della South Vault, Arcosanti 1972, © Cosanti Foundation

La mostra

Utopian Hours (Torino 18-20 ottobre 2019), festival di city making curato da Luca Ballarini con l’associazione Torinostratosferica, mi ha dato la possibilità di curare la mostra “Paolo Soleri. From Torino to the desert”, unica iniziativa italiana che che celebra il centenario di Paolo Soleri, risultato di una ricerca pluriennale che esplora gli inizi dell’architetto torinese. Dagli studi al Politecnico di Torino all’apprendistato a Taliesin West da Frank Lloyd Wright, passando attraverso le sperimentazioni di Cosanti, la Fabbrica Solimene a Vietri sul Mare (unica architettura realizzata in Europa) e la costruzione di Arcosanti. Una opportunità per riflettere sull’avanguardia del pensiero soleriano che si manifesterà nella conversazione con Federica Doglio, architetto e ricercatrice dell’opera di Soleri, previsto per sabato 19 ottobre 2019 alle 12 all’interno del fitto programma del festival, nella prestigiosa sede della Lavazza progettata da Cino Zucchi.

[Emanuele Piccardo]

15.10.19

Un particolare ringraziamento a:
Cosanti Foundation_ Matteo Di Michele, Sue Hirsch, Jeff Stein, Tomiaki Tamura.
Torinostratosferica/Bellissimo_Luca Ballarini, Chiara Bertetti, Emma Cavigliasso, Edoardo Bergamin, Filippo Romano.