Archphoto 2.0 al Festival Architettura in Città di Torino

Il 15 luglio 2011 alle ore 18.30, presso Palazzo Bertalazone, in via San Francesco d’Assisi 14, a Torino, nell’ambito del Festival “Architettura in città” promosso da OAT e FOAT, si terrà la presentazione della rivista cartacea “Archphoto 2.0″, edita da plug_in. Archphoto 2.0 si propone come collana tematica a partire dall’ormai consolidata webzine Archphoto.it, nata nel 2002 per affrontare criticamente le questioni dell’architettura e del progetto in relazione con le discipline delle arti visive e delle scienze sociali. Questa nuova avventura ha lo scopo di rafforzare il pensiero critico espresso dentro la forma web di Archphoto, che rimarrà e verrà implementata dai nuovi contenuti. Uno spazio dedicato al pensiero teorico sui temi inerenti l’architettura e la società affrontati con uno sguardo molteplice attraverso le discipline che sono complementari all’architettura: arte contemporanea, antropologia, sociologia, fotografia, cinema, letteratura, musica, design. In Italia sono centinaia le pubblicazioni monografiche che si occupano di architettura ma nessuna riesce ad approfondire in modo tematico le problematiche della città e il ruolo degli architetti nei processi di trasformazione. Il compito di Archphoto 2.0 è orientare e definire un progetto culturale dove la sperimentazione dei linguaggi è predominante. Archphoto 2.0 vuole essere lo spazio per una cultura alternativa ad un sistema dominante con l’ambizione di varcare il territorio nazionale aprendosi al mondo, di qui la necessità di uscire in lingua inglese. Gli ultimi vent’anni di isolamento teorico e mediatico dei progettisti e degli accademici nostrani hanno contribuito ad affossare l’architettura italiana e la percezione che di essa hanno al di fuori dei confini nazionali. La crisi del belpaese non coinvolge solo l’architettura, ma è trasversale e si addentra tanto nel cinema, quanto nella fotografia e nell’arte contemporanea. Il numero zero di Archphoto 2.0 è dedicato al tema dei 150 anni d’Italia “1861-2011”. Esso si pone l’obiettivo di analizzare il cambiamento della società italiana in questi 150 anni attraverso l’architettura e le arti visive. Come si è evoluta/involuta la città italiana? L’Italia può considerarsi uno stato ostile all’architettura?Si può e si deve scrivere un’altra storia italiana fuori dagli stereotipi, per ripartire dal grado zero della cultura contemporanea italiana ridisegnando nuovi progetti, nuovi linguaggi capaci di lottare con i pari europei, spagnoli, olandesi, tedeschi e inglesi, le superpotenze asiatiche Cina e India, il Nord e il Sud America. Info: www.architetturaincitta.it - www.plugin-lab.it