Mutsue Haykusa_Cell-Space


Mutsue Haykusa_Il Museo delle Sculture di Carta GENJI
Mutsue Haykusa_Il Museo delle Sculture di Carta GENJI 
Mutsue Haykusa_Il Museo delle Sculture di Carta GENJI 
Mutsue Haykusa_Il Museo delle Sculture di Carta GENJI 
Mutsue Haykusa_Il Museo delle Sculture di Carta GENJI 
Mutsue Haykusa_Il Museo delle Sculture di Carta GENJI 
Mutsue Haykusa_Il Museo delle Sculture di Carta GENJI 
Mutsue Haykusa_Il Museo delle Sculture di Carta GENJI 
Mutsue Haykusa_Il Museo delle Sculture di Carta GENJI 
Mutsue Haykusa_Aoyama Building
Mutsue Haykusa_Aoyama Building
Mutsue Haykusa_Aoyama Building
Mutsue Haykusa_Aoyama Building
Mutsue Haykusa_Aoyama Building
Mutsue Haykusa_IF House
Mutsue Haykusa_IF House
Mutsue Haykusa_IF House
Mutsue Haykusa_IF House
Mutsue Haykusa_IF House
Mutsue Haykusa_Light well House
Mutsue Haykusa_Light well House
Mutsue Haykusa_Light well House
Mutsue Haykusa_Light well House
Mutsue Haykusa_Light well House
Mutsue Haykusa_Light well House


Il Museo della Carta Genji, la Casa bene illuminata, Uno spazio aperto preso in prestito, Ayoama Building sono i progetti della quarantunenne architetto giapponese Mutsue Hayakusa rintracciata navigando nel web. Archphoto continua l’esplorazione dell’Asia rintracciando architetti asiatici interessanti per la qualità delle ricerche proposte, teoriche e formali

Il Museo delle Sculture di Carta GENJI

Il museo espone le sculture giapponesi di Mr. Kiyoharu Uchiumi. Egli ha riprodotto alcune scene dal romanzo di Genji, il capolavoro di Murasaki Shikibu scritto nel periodo Heian.
L’obiettivo di Mr. Uchiumi è di permettere ai visitatori di sperimentare le sue opere con i cinque sensi.
Gli accessori sonori e illuminotecnici rendono massima l’espressione del suo lavoro. La sala espositiva è come un grande palcoscenico, su cui gli spettatori sfilano osservando le singole scene rappresentate.
Abbiamo riprodotto le visioni di Genji utilizzando partizioni trasparenti che ricreano l’atmosfera della Corte Imperiale.

Le partizioni sono realizzate con lastre di vetro laminato e una maglia in acciaio inossidabile all’interno, per conferire alle opere dell’artista una dimensione onirica.
Sono stati utilizzati materiali più raffinati di quelli generalmente adoperati in architettura per raggiungere un certo grado di omogeneità fra le opere dell’artista. Inizialmente abbiamo provato con dei tessuti industriali dalla struttura simile alla carta giapponese, fatta di fibre vegetali, ma alla fine abbiamo scelto la rete di acciaio inossidabile. Le lastre di vetro laminato con la rete in acciaio lucido conferiscono il giusto effetto alla sala espositiva e alla facciata. Questo particolare rivestimento esprime il senso di mistero insito nelle opere dell’artista.
Così si sovrappongono due effetti opposti. Il primo è dovuto alla ridotta visibilità delle immagini attraverso la maglia d’acciaio, l’altro è generato dall’incremento del fattore di riflessione determinato dalle superfici vetrate.

Indirizzando le fonti di luce sugli oggetti esposti e riducendo il riverbero nella sala, l’immagine reale e quella virtuale si sovrappongono confondendosi, creando così un senso di fluidità. L’immagine attraverso il vetro, cambia continuamente al variare del punto di osservazione.
Genji, il Principe Imperiale, osserva le fanciulle a corte attraverso le canne di bamboo. Le immagini cosi rubate sono in grado di sollecitare i suoi sensi più di qualunque nitida visione diretta. Così temporaneamente sono state scelte le partizioni semitrasparenti per ricreare l’atmosfera dell’architettura e della cultura dell’antico Giappone.

Aoyama Building

Si tratta di un edificio per uffici alquanto articolato, posto in un incrocio al centro di Tokyo, ospita negozi e studi fotografici.
La forma del lotto è triangolare. La struttura principale dell’edificio è costituita da una maglia di snelli pilastri in acciaio con rinforzi diagonali che permettono di ricavare spazi il più possibile ampi.
Sono stata piantate delle rose a copertura della facciata fino a trenta metri da terra. Le foglie rivestono la parete di verde che in primavera e in autunno si punteggia di giallo e si riempie di fiori.

Uno spazio aperto preso in prestito (I-F HOUSE)

È l’abitazione di un cameraman e sua moglie, in un’area centrale di Tokyo.
Il viale che collega la casa alla stazione è piantumato con alberi, curati dagli abitanti locali che credono nel valore originario del luogo.
Quest’area residenziale è uno dei quartieri più verdi di Tokyo. La presenza di vaste aree verdi è la conseguenza di un certo rigore nel regolamento urbano. Secondo tale regolamento la percentuale di spazi vuoti e spazi costruiti è rispettivamente del 40% e dell’80%.
Le aree verdi hanno una funzione cuscinetto nel quartiere. Dato che i committenti desideravano creare una zona verde nel soggiorno, il progetto ha preso il via da questo elemento.
Il sito costeggia una strada a ovest. Il lato ovest delle case confinanti a nord e a sud è costituito da spazi verdi all’aperto. In direzione nord e sud la visuale è quasi completamente occupata dal verde.
Cercando di sfruttare le condizioni del lotto, abbiamo scelto una forma aT, il cui tratto più lungo si sviluppa verso ovest.
I committenti hanno chiesto uno spazio in cui poter ascoltare la musica senza disturbare il vicinato e un ampio soggiorno per poter organizzare feste con gli amici. Abbiamo messo il soggiorno al secondo piano con accesso dall’esterno, le stanze private invece sono al primo piano. L’accesso alle stanze private invece è interno alla casa. La posizione delle aperture segue una semplice regola; le finestre si affacciano sulle zone verdi, mentre i muri confinano con le case vicine. Poiché ci sono aree vetrate molto ampie, abbiamo utilizzato doppi vetri con intercapedine per ridurre i costi di manutenzione.
C’è il rischio che le aree a verde cambino destinazione d’uso, ma il rischio è minimo rispetto ai benefici apportati dal verde al quartiere.

LA CASA BENE ILLUMINATA

Il luogo

Secondo un’antica mappatura, il sito era occupato interamente da risaie, lungo le sponde dei ruscelli. A causa dell’industrializzazione, i ruscelli sono stati convogliati in canali sotterranei. La destinazione d’uso del suolo in seguito è mutata diventando un’area residenziale densamente popolata, con tre o quattro centri commerciali. Non rimane nulla dell’aspetto originario.
A nord il lotto costeggia una strada, lungo la quale corre un’infilata di alberi di ciliegio, piantati su un canale sotterraneo, ed è circondato da edifici a est, ovest e sud. Le dimensioni del sito sono di 7 m in larghezza, e 21 in profondità. Date le dimensioni l’area è paragonabile a un pozzo stretto e profondo.

Dettagli

Attualmente la residenza, che si trova a Tokyo, è utilizzata nel weekend da una coppia di coniugi di Hokkaido. Ma è stata progettata anche come residenza permanente per loro e i loro figli e le future famiglie dei figli.
Il nostro progetto dunque ha tenuto in considerazione la loro vita futura più che l’attuale, motivo per cui abbiamo ritenuto necessario che la progettazione avesse un certo grado di flessibilità.

Le richieste del committente erano le seguenti:
1) L’ingresso e le zone interessate dall’impianto idrico dovranno evitare le direzioni sfavorevoli, secondo i dettami del Fengshui.
2) I nuclei familiari generazionali devono essere completamente autonomi.
3) Luminosità e apertura all’esterno devono caratterizzare la casa, in un’area così densamente urbanizzata.
4) La casa deve avere una visuale sui fiori di ciliegio sul viale.

Il progetto
A causa delle cattive condizioni del suolo, abbiamo deciso di scegliere una struttura cubica di cemento sorretta da pilastri. L’ampia terrazza, da cui si gode della vista dei fiori di ciliegio, è sospesa sul cubo con aste e sostegni appositi, in modo da ridurre il carico dei pilastri. L’ingresso e le scale sono collocati in un vano tubolare in cemento, mentre la cucina e il bagno in un altro. I due tubi di cemento stanno entrambi in una struttura rettangolare orientate secondo un’appropriata direzione. Il risultato è uno spazio gradualmente ricurvo, lungo il quale si sviluppa un corridoio profondo e ventilato.
Questo percorso può essere suddiviso con partizioni mobili. Inoltre abbiamo voluto caratterizzare ciascuna stanza con livelli differenti.

L’illuminazione

Fra i due nuclei di cemento è un atrio. Sul tetto che lo ricopre sono disseminate casualmente lampade cilindriche. Le lampade sono dipinte in vari colori, nel rispetto dell’angolazione naturale del sole. Così il sole viene riflesso dalle lampade sulle superfici intorno, che si rivestono delle tinte del giallo, del verde, del blu scuro ecc., sempre cangianti con lo spostarsi del sole e il variare delle condizioni atmosferiche.
Abbiamo tentato di creare uno spazio in cui le persone potessero sperimentare il mutare delle condizioni atmosferiche e il trascorrere del tempo attraverso il movimento del sole e delle nuvole, anche se dall’interno non si vede direttamente il cielo.

Mutsue Hayakusa
1963 Born in Tokyo, Japan.

1986 Graduated from Tokyo University Faculty of Engineering,
Architectural Department.

1988-1991 Worked with Nihon Sekkei inc.
1991 Established Cell Space Architects.

First prize in competition of Nasunogahara-Harmony hall. Visiting lecturer at Tokyo University, Science University of Tokyo,
Nihon University.

www.cell-space.com

©copyright archphoto-Mutsue Hayakusa