Cesare Fabbri_self-made house




La modalità dell’auto costruzione in ambito abitativo investe i tre quarti della popolazione mondiale, ad uso praticamente esclusivo dei nuovi inurbati delle megalopoli del terzo mondo. Sacche di ingegneria spontanea resistono però anche in occidente, e per quanto riguarda il nostro paese possiamo trovare casi di edilizia informale sia nelle periferie ultime delle grandi città per opera degli immigrati clandestini, che nell’abusivismo cronico nazionale.
Per quanto riguarda quest’ultimo caso, il lavoro fotografico in questione si pone l’obiettivo di analizzare i fenomeni in atto lungo le coste marittime non ancora lottizzate dall’industria del turismo o lungo i tratti prossimi alle foci dei fiumi. Questo lavoro indaga quindi la forma e l’aspetto tecnologico dei Capanni da Pesca suddivisi su base tipologica in capanni di terra e capanni d’acqua.
Tutte le riprese sono state effettuate a nord di Ravenna, in un’area compresa tra la Piallassa del Piombone (riserva naturale) e la foce del fiume Lamone, durante la stagione invernale, cioè quando la vegetazione risulta meno invasiva rispetto le costruzioni.
Il loro basso costo di realizzazione, eseguita per lo più con materiali di recupero, ed il loro bassissimo impatto ambientale, ne potrebbero fare una risorsa assai innovativa in campo edilizio.

[Cesare Fabbri]

Diplomato al Liceo Artistico di Ravenna, nel 2000 intraprende studi in Urbanistica presso lo IUAV di Venezia. Nel 2001 la prima personale presso il teatro Santa Margherita di Venezia dal titolo “La voce di chi resta”. Nel 2002 partecipa alla collettiva fotografica presso il Link, centro sociale bolognese dal titolo “B/N su Ferro”. Nel 2003 partecipa alla collettiva europea di fotografia “Human Work” itineranti ad Ancona, Leipzig, Granada, Resita e Ravenna. Nel 2005 viene invitato ad “Iceberg” Festival Multidisciplinare con mostra collettiva presso la Sala Borsa di Bologna.
Nel 2005-2006 è assistente del Prof. Guido Guidi, docente di fotografia all’Accademia di Belle Arti di Ravenna.
Nel 2006-2007 è assistente alla didattica al laboratorio di fotografia del Prof. Guido Guidi, presso la Facoltà di Design e Arti dell’Università IUAV di Venezia.
Nel 2007 viene selezionato alla biennale di fotografia d’architettura di Stoccarda (Architekturbild-e.v.) e partecipa alla mostra collettiva presso la Bundeskunsthalle di Bonn; nello stesso anno è finalista al premio fotografico “Atlante Italiano 007_Rischio Paesaggio” e partecipa alla mostra omonima presso il MAXXI di Roma.

Da diversi anni collabora con: la compagnia di teatro sperimentale Ortographe ; con il videomaker Yuri Ancarani, con la stilista indipendente Sofia Vannini e con il paesaggista sonoro Lorenzo Senni.