Carbajal+Solinas Verd_Municipio di Vicar




Il Campo de Dalias in Almería, pianura che si estende tra il Sud della Sierra de Gádor
e il litorale mediterraneo, fu oggetto di studio negli anni sessanta da parte dell’allora “Istituto della Colonizzazione” con la volontà di aumentare il rendimento agricolo di queste terre praticamente desertiche fino all’epoca. Per questo si realizzarono esplorazioni dei corsi sotterranei, al fine di ottenere l’acqua necessaria allo sviluppo delle coltivazioni. Dopo la dichiarazione di “zona coltivabile” si procedette all’espropriazione dei terreni e alla loro suddivisione, seguendo i tracciati dei corsi d’acqua cheattraversano la pianura in lieve pendenza verso il mare. I primi coloni venuti dalle Alpujarras crearono piccoli nuclei abitativi e di servizio come nel caso di Vícar. Negli ultimi anni lo sviluppo economico ha portato ad un incremento della popolazione con la conseguente necessità di nuove dotazioni. Oggi, dall’Autovia, sensibilmente elevata sopra la pianura, è possibile contemplare questo paesaggio singolare, una peculiare estensione di plastica, un mare artificiale che si confonde nei suoi limiti con quello reale.

Il Comune di Vícar con la facciata principale nord sull’Avenida de Andalucía, è situato al centro di un ampio lotto, lasciando spazi verdi al suo intorno. Il terreno adiacente verso Est, attualmente non edificato, si utilizza per attività di pubblico intrattenimento. Il lotto destinato alla costruzione dell’ampliamento municipale, sul lato sud del Comune, è una stretta striscia parallela alla calle Horacio che corre da est a ovest. L’ampliamento del municipio è una costruzione lineare che si innesta sull’edificio esistente nel suo lato nord, aprendosi verso sud sul prospetto principale. Una costruzione che segue la pendenza della strada, su due piani: un livello seminterrato e un altro sviluppato alla quota dell’edificazione preesistente. Il programma prevede locali destinati alla Polizia Municipale e all’ampliamento dell’Archivio Municipale, oltre ad una serie di archivi e magazzini al piano inferiore.

La topografia del terreno presenta, come si è già detto, una lieve pendenza nella direzione NO-SE. Con l’intenzione di differenziare chiaramente la destinazione e rendere possibile le versatilità di occupazione e di orari, si è scelto di situare il vestibolo a mo’ di cerniera tra le aree destinate a Polizia e Comune ed il passaggio che conduce verso il patio centrale del Municipio. Questa disposizione permette di controllare l’accesso all’edificio municipale e agli spazi di servizio del livello seminterrato.
Nell’edificio originario si interviene occupando parte del volume esistente, nel quale sono stati progettati gli spogliatoi per la Polizia Municipale e i servizi pubblici. Per garantire una corretta ventilazione e illuminazione naturale, la nuova costruzione viene in parte edificata a qualche metro di distanza dall’altra, generando così uno spazio per un accesso al vestibolo e per la rampa di evacuazione e carico-scarico del livello seminterrato. Ciò permette allo stesso tempo di organizzare facilmente l’ampliamento nella parte ovest con una larghezza del costruito ragionevole, con un corridoio di distribuzione e degli uffici di dimensioni adeguate all’uso prestabilito offrendo la possibilità di una ventilazione trasversale naturale e di una buona illuminazione. L’Archivio Municipale che si trova nell’altro estremo (parte ad est) si addossa alla facciata esistente.

Questo dualismo di incontri tra le due edificazioni risponde alle necessità del programma in modo razionale, dando continuità all’area aggiardinata e al suo percorso fino alle porte dell’edificio, cercando connessione ed integrazione tramite gli accessi ed offrendo un carattere istituzionale all’edificio. Nel piano seminterrato (quota -1.77 m) si trovano due ampie sale d’archivio e magazzini collegati direttamente all’esterno per mezzo della rampa laterale ed una connessione con l’adiacente garage del teatro attraverso il tunnel sotto la strada. Dato l’uso a cui è destinato, si considerò conveniente una ventilazione permanente lungo tutto il suo perimetro. Al piano superiore (quota +1.20 m, livello del pianterreno dell’edificio preesistente) si propone una distribuzione con cinque uffici nell’ala ovest (area destinata alla Polizia), un vestibolo/area d’attesa e l’Archivio. Tutti questi ambienti sono orientati a Sud, protetti da una gelosia di pietra rossa e dall’ampio aggetto del portico di entrata che conduce, percorrendo una scalinata, al vestibolo. Questo portico costituisce un luogo rappresentativo di accesso alle nuove dipendenze municipali, offrendo un’area di entrata più ampia protetta dal sole e dalla pioggia ed allargando lo stretto marciapiede fino all’interno dell’edificio. Inoltre la presenza di una lunga panchina, integrata nella facciata, sottolinea la vocazione pubblica che ha caratterizzato questo progetto.

La struttura combina “muri-schermo” di cemento armato (aridi e cementi bianchi con casseforma di tavole di legno rivestiti internamente) e struttura metallica. Le partizioni interne sono realizzate con pannelli laminati di cartongesso su suolo continuo per ottenere maggiore flessibilità di disposizione nel corso del tempo. La carpenteria è un combinato di profili laminati di acciaio galvanizzato dipinto e finiture in legno di Iroko. Nella scelta dei materiali si è cercato di usare elementi del luogo, ad iniziare dagli inerti per il cemento bianco della struttura proveniente dalle vicine cave di marmo Macael, cosí come la rossa pietra utilizzata tanto nelle lastre di rivestimento delle superfici verticali come nelle lame orizzontali della protezione solare. Date le caratteristiche dell’edificio e le particolari condizioni climatiche del luogo, si prestò particolare attenzione alla creazione di spazi di transizione fra l’esterno e l’interno.

[Carbajal+Solinas Verd Arquitectos]

Simone Solinas, nato a Sassari (Italia) nell’Aprile 1971
Gabriel Verd Gallego, nato a Granada (Spagna) nel Giugno 1975.
Nel 2002 aprono il loro studio a Siviglia. Solinas-Verd Arquitectos è uno studio relativamente giovane. Durante questi anni lo studio ha progettato edifici pubblici e residenziali, edifici di investigazione medica e spazi pubblici, alcuni dei quali sono in costruzione, altri già terminati. Hanno partecipato a numerosi concorsi e le loro opere sono state pubblicate su riviste nazionali ed internazionali. Il loro intento è quello di proporre un’architettura capace di rispondere a programmi su scale complesse e differenti avvalendosi, se necessario, di un consolidato gruppo di consiglieri specialisti. Il loro lavoro è molto vicino a quel tipo di realtà nella quale si segue un progetto dalla sua nascita fino alla fase di costruzione, senza dimenticare la grande relazione di questa professione con l’arte e la bellezza. Questo modo di pensare, progettare e costruire, dall’idea iniziale fino all’edificio realizzato, come un ciclo continuo, è senza dubbio l’impegno più importante di un modo di fare architettura che si propongono nella loro professione di architetti.

Nicolás Carbajal Ballell, nato a Cáceres (Spagna) nell’Ottobre 1971.
Laureato all’ETSA di Siviglia nel 1999, inizia a lavorare nello STUDIO CARBAJAL e allo stesso tempo realizza, con altri compagni di Università, anch’essi architetti, progetti e lavori per Amministrazioni Pubbliche, Comuni, Teatri, Ospedali, Negozi e Abitazioni. Un lavoro improntato sull’intero sviluppo del progetto, dall’idea iniziale fino alla sua esecuzione passando attraverso la definizione dello stesso, coordinando un gruppo di consiglieri che calcolano la struttura e le istallazioni. Un’architettura che vuole essere logica, sensibile al contesto e attenta al cliente. Un’architettura che offre, se possibile, più di quanto sperato. Alcuni di questi lavori sono stati premiati o selezionati in esposizioni e riviste internazionali.