Schimdt, Hammer & Lassen K/S_Aarhus



Il nuovo museo d’arte di Aarhus è più di un museo nel vero senso del termine. Non è solo una versione più grande del precedente. La differenza fra i due va oltre il maggiore spazio a disposizione e la presenza di metri quadrati aggiuntivi. Fin dall’apertura al pubblico del primo museo d’arte di Aarhus, nel 1967, nuove idee su come un museo dovesse presentarsi vennero alla luce. La concezione del museo, inteso come una serie di spazi in cui esporre l’arte, stava cedendo il posto all’idea di un museo aperto. Nel nuovo museo d’arte di Aarhus è stata posta in rilievo la relazione fra l’edificio e il pubblico da un lato e il contorno dall’altro. Il museo sembra invitare il pubblico. All’interno esso si propone di offrire ai visitatori un grande numero di attività. Non trattandosi solo di uno spazio destinato alle mostre d’arte, sono state progettate delle sale che ospitano una libreria tematica sulla letteratura artistica, un bar, una biblioteca, una sala di lettura, un giardino pensile e quant’altro.
Il nuovo museo di arte di Aarhus è stato pensato come un luogo abbastanza spazioso da offrire le condizioni ideali adatte a ospitare una vasta gamma di attività e di esposizioni artistiche. Allo stesso tempo l’edificio si propone di offrire al visitatore esperto o al turista casuale un contesto dignitoso e affascinante.

Il nuovo museo d’arte di Aarhus è stato costruito nel centro della città in una posizione prominente caratterizzata dalla presenza di un insieme di edifici pubblici dal riconosciuto valore architettonico e storico.

Architettura
Il nuovo museo di Aarhus si erge come un cubo spigoloso di mattoni rossi (52×52 metri al pianterreno) in parte ricoperto dal terreno in pendenza.
Tutte le funzioni sono contenute in questo volume ricavato da un’unica curva profonda 35 metri che si estende attraverso otto dei nove piani complessivi del museo. Nella sala centrale bianca (Museum Street) una grande scultorea scala circolare collega le gallerie esterne ricavate nella curva che conducono alle sale espositive, al bar e al giardino pensile in alto. Le due parti dell’edificio sono collegate tramite passerelle. I visitatori accedono al museo attraverso dei lunghi percorsi che partono dal Vester Allé e dalla piazza adiacente alla sala per concerti di Aarhus, i quali proseguono secondo uno schema organico fino nel foyer. Il foyer si inserisce in un piano orizzontale che taglia l’edificio in corrispondenza dell’elevazione della Museum Street. Dal foyer, al centro del cubo, i visitatori possono salire o scendere nella grande ‘macchina espositiva’. Sul tetto, al quale si accede dal bar sottostante, il giardino scultoreo offre una vista meravigliosa sulla città di Aarhus.

Il grande taglio
Il cubo è diviso da un taglio curvilineo che attraversa i nove piani. Ricoperto di vetro il taglio permette il passaggio attraverso il museo senza necessariamente accedervi, creando una zona di ingresso alle varie attività parallele. L’ingresso al museo avviene attraverso una lunga rampa che parte dalla piazza adiacente alla sala per concerti di Aarhus e all’edificio per uffici, essa segue il taglio lungo tutto il museo fino alla rampa che collega la Vester Allé e il parcheggio posto allo spigolo nord dell’area.

Questa rampa presenta numerosi vantaggi. Essa sfrutta la pendenza del terreno permettendo ai visitatori disabili un facile accesso e il passaggio attraverso il museo. Essa si insinua nell’area al pari della passerella che si trova dietro il municipio e della rampa curva che porta al Park Allé, il pasaggio interno verso il Centro scandinavo e i percorsi aggiuntivi ricavati nell’area.

Il taglio è una vera e propria sala dietro il museo. L’apparenza scultorea e la scala è paragonabile ai ‘canyons’ tipici della topografia del luogo. Il taglio funge da elemento di distribuzione dei visitatori e allo stesso tempo crea una zona che può essere destinata a esposizioni e a altre funzioni senza interferenza alcuna. Il taglio, che permette l’accesso al museo da nord e da sud, collega anche la Vester Allé alla zona compresa fra la sala per concerti e il municipio. Scendendo dalla sommità della sala per concerti il percorso fluisce verso la Vester Allé seguendo un diverso percorso spaziale, che da una parte conduce al foyer con vista sulla Vester Allé. Entrando dalla Vester Allé lo spazio si reduce nella curva centrale che si apre sulla grande sala verde - il parco del municipio.

All’interno del museo i lati del taglio sono ottenuti con lunghe strisce di cemento bianco che nascondono gallerie di collegamento fra le sale espositive e le varie funzioni aggiuntive, alla base delle attività che si svolgono nella Museum Street. L’ascesa crea una varietà spaziale interessante, con viste multiple sulla sala sottostante e sull’esterno. Passerelle attraverso il taglio collegano le due parti dell’edificio.

Di notte l’illuminzione all’interno del taglio sottolinea l’interno della sala, come una striscia incandescente che può essere osservata sia dall’angolo della piazza verso il municipio, che dal Mill Park di Aarhus Brook e dalla Vester Allé, da dove esso attira l’attenzione dei passanti. Allo stesso tempo questa struttura distributiva rende possibile un’organizzazione flessibile che mantiene aperte alcune parti del museo, mentre alter rimangono chiuse.
Inoltre il taglio sottolinea l’entità fisica del museo, che è determinata proprio dalla frattura che lo attraversa. Il contrasto fra l’esterno apparentemente imponente e la luce calda della sala interna si intravede attraverso le aperture che danno sull’esterno.

Disposizioni
Il taglio divide il cubo in due parti separate; l’ala espositiva verso Vester Allé include le attrezzature per le mostre e l’ala di servizio verso la sala per concerti ospita il bar, l’amministrazione, il deposito, le attrezzature per il pubblico e il magazzino. Questa separazione ottimizza sia i percorsi che la sicurezza dell’insieme.

Queste considerazioni hanno permesso una certa flessibilità nella distribuzione delle attività museali. Il bar e le attrezzature aggiuntive nel foyer possono rimanere aperte di notte senza compromettere la sicurezza del resto del museo, così come sale per esposizioni straordinarie e la sala di lettura possono essere utilizzate in totale indipendenza. Oltretutto anche il servizio di biglietteria può essere più flessibile diviso fra esposizioni speciali e permanenti con appositi sportelli.

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